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Vitamine ACE: salute degli occhi, quali fanno bene e perché

Copertina - vitamine ACE

Vitamine ACE – Introduzione

In questo articolo parleremo di come ottimizzare la salute degli occhi curando l’alimentazione.

Anche la dieta, infatti, può avere un ruolo importante nel prevenire il declino della funzione visiva.

Questo aspetto interessa soprattutto le problematiche dovute allo stress ossidativo e all’invecchiamento; nulla può in caso di patologie gravi e primarie, ancor peggio se ereditarie e regolate da meccanismi indipendenti dall’ambiente e dal comportamento.

Ciò detto, come spiegheremo meglio sotto, la stragrande maggioranza delle complicazioni funzionali risponde ottimamente alla prevenzione e alla terapia specifica, in misura addirittura vicina all’80%.

Parleremo, in particolare, di nutrienti indispensabili al meccanismo visivo e soprattutto di quelli efficaci nella lotta allo stress ossidativo, dotati dell’ormai famosa capacità anti-aging.

Salute degli Occhi

I grandi numeri suggeriscono che, nel mondo, oltre 250 milioni di persone soffrono di problemi alla vista – con prevalenza degli over 50, gli under 16, le fasce a basso reddito e i paesi meno sviluppati. Solo 36 milioni di soggetto sono interessati da totale cecità, anche se l’Organizzazione Mondiale della Sanità prevede un aumento del 320% in soli 30 anni.

I problemi di ipovedenza dipendono soprattutto dallo stato di salute degli occhi, piuttosto che da patologie nervose primarie. È per questo che la ricerca scientifica risulta continuamente impegnata nell’approfondire i meccanismi patologici, le strategie preventive e terapeutiche utili a ridurre tale “gigantesco” problema.

Sì perché, a quanto pare, prevenzione e terapia specifica sarebbero capaci di ridurre dell’80% le malattie degli occhi – con differenze ovviamente legate al tipo di problematica.

Al centro dell’attenzione vediamo le cosiddette patologie croniche e non trattate (per correzione od operate chirurgicamente), perchè ignorate ed abbandonate all’inesorabile aggravamento.

È un dato di fatto, però, che il principale fattore di rischio sia l’invecchiamento. Poiché fortunatamente l’età media risulta in continuo aumento (con eccezione dello scorcio pandemico da COVID-19), l’unico modo per contrastare questa tendenza è ostacolare l’effetto “aging”.

In che modo? Correggendo lo stile di vita e l’alimentazione. Nel primo caso abbattendo i fattori di rischio ambientali, comportamentali ed intervenendo precocemente grazie ad una diagnosi precoce; nel secondo garantendo l’apporto di nutrienti antiossidanti e antiaging – in particolare di quelli che esercitano un effetto specificamente protettivo sulla vista.

In questo articolo parleremo proprio di questi nutrienti, che sono essenzialmente delle molecole vitaminiche o non pro-vitaminiche ma affini, utili per la salute degli occhi: vitamina A, Luteina, vitamina C e vitamina E.

 

Vitamina A

La vitamina A – più precisamente, stiamo parlando della forma chimica detta retinaldeide – è una molecola liposolubile (si diluisce nei grassi) distribuita sia negli alimenti di origine vegetale che in quelli di natura animale.

A livello endogeno, la vitamina A può essere ricavata da equivalenti o precursori pro-vitaminici, come α-, β-, γ-caroteme, e licopene.

La vitamina A esercita molte funzioni, tra le quali spicca un mirabile ruolo biologico nel corretto meccanismo di funzionamento oculare, con particolare riferimento alla cosiddetta vista crepuscolare o scotopica.

Per vista crepuscolare o scotopica si intende quella che permette di vedere in condizioni di scarsa luminosità o addirittura nella notte; tale è sostenuta dall’azione dei bastoncelli della retina e, in piccola parte, dai coni – due componenti microscopiche degli occhi.

Oltre a ciò, ha una spiccata funzione antiossidante e protettiva sulle membrane cellulari, prevenendone il declino per lo stress ossidativo e quindi l’invecchiamento.

Non è quindi un caso che la sua carenza determini l’alterazione della capacità di adattamento visivo in condizioni di sensibile variazioni dell’intensità luminosa. Ciò sarebbe dovuto alla diminuzione della concentrazione di rodopsina (proteina di membraba) nei bastoncelli di cui abbiamo parlato sopra.

Luteina

La luteina (così come zeaxantina e cantaxantina, ma al contrario dei caroteni e del licopene) è un carotenoide non pro-vitamina A; più precisamente si tratta di una xantofilla pigmentale liposolubile contenuta sia in alimenti di origine animale che vegetale.

Concentrandosi nella macula, cioè nell’area centrale della retina dell’occhio, la luteina assorbe la luce azzurra naturale proteggendo dai raggi UV nocivi.

La luteina si dimostra efficace nella prevenzione della degenerazione maculare senile, ingravescente con l’eccessiva esposizione alla luce abbagliante del sole. Altri fattori di rischio per la stessa sono: fumo di sigaretta, predisposizione genetica e squilibri nutrizionali (come appunto la carenza di luteina).

La degenerazione maculare senile, che aumenta molto con l’età, è responsabile di una progressiva perdita di funzionalità della retina. Oltre i 55-65, anche nei paesi industrializzati, questa è la principale causa di degenerazione visiva senza rimedi.

La luteina è presente in minor parte anche nel cristallino, ragione per la quale sembra che possa proteggere gli occhi anche dall’insorgenza di cataratta (intorbidimento del cristallino stesso).

Sopra abbiamo precisato che, pur trattandosi di un carotenoide, la luteina non è una pro-vitamina A; questo è un concetto molto importante ai fini della comprensione dell’articolo. Infatti, se dai carotenoidi pro-vitaminici è possibile sintetizzare la vitamina A, con la luteina ciò non può accadere.

Questo significa che la dieta dev’essere ricca sia di retinolo o suoi equivalenti come precursori pro-vitaminici, ma anche di luteina, perché l’organismo non è in grado di ricavare uno dall’altro o viceversa.

Vitamina C

La vitamina C o acido ascorbico è una molecola idrosolubile contenuta principalmente negli alimenti di origine vegetale (foglie, frutti, fusto, radici e fiori, purché crudi e ben conservati).

Ne apporta quantità significative il latte materno e, teoricamente, concentrazioni non trascurabili si potrebbero evincere nel fegato animale e nel tuorlo d’uovo crudi – ovviamente, vista la scarsa applicabilità nella dieta di questi ultimi, il loro impatto sul monte totale di vitamina C è pressoché irrilevante.

Le funzioni della vitamina C sono davvero numerose. Partecipa all’integrità del sistema immunitario, è necessario per la sintesi di collagene ecc. ma, soprattutto, esercita un potere antiossidante formidabile.

È proprio grazie alle sue proprietà antiossidanti che la Vitamina C può favorire la salute degli occhi. Essa contrasta i radicali liberi tutelando il tessuto oculare da alcune patologie degenerative come, per esempio, il glaucoma, la degenerazione maculare senile o la cataratta (delle quali abbiamo parlato sopra), che possono svilupparsi soprattutto con l’avanzare dell’età.

Tuttavia, vista e considerata la sua estrema “delicatezza” (cottura, ossidazione, vecchiaia ecc.), la vitamina C è spesso oggetto di integrazione alimentare. Non tutti infatti riescono a consumare quotidianamente almeno 4 porzioni tra frutta e verdura fresche, ragione per la quale innumerevoli prodotti anti-aging o semplicemente antiossidanti o concepiti per il rinforzo del sistema immunitario la contengono.

Vitamina E

Per vitamina E si intende l’intera famiglia dei tocoferoli, composti liposolubili tipicamente vegetali.

Il tipo di vitamina E biologicamente attivo per l’uomo, ovvero la forma che può essere assorbita e utilizzata dall’organismo, è l’α-tocoferolo.

Presente soprattutto nella porzione “viva” dei semi, ovvero nel germe o embrione, nei relativi oli di estrazione a freddo e ben conservati, nella frutta e negli ortaggi freschi, la vitamina E è tra i nutrienti più rari e preziosi della dieta.

Le funzioni della vitamina E sono soprattutto di natura antiossidante. Assieme alla vitamina C, con la quale collabora a livello metabolico nella lotta contro lo stress ossidativo dei tessuti, è la principale difesa dall’invecchiamento cellulare.

Esattamente come la luteina e la vitamina C, anche la vitamina E è considerata un ottimo alleato nella prevenzione della degenerazione maculare senile e della cataratta.

Non di meno, la vitamina E potrebbe diminuire la gravità in fase acuta della fibroplasia reticolare, rafforzare i muscoli oculari e prevenire l’annebbiamento della vista da altre cause. Non si esclude, inoltre, che la sua carenza possa contribuire al distacco della retina.

Conclusioni

La salute degli occhi è strettamente legata, oltre che a diverse abitudini di vita, anche alla composizione della dieta.

Una carenza di antiossidanti, soprattutto di natura vitaminica e vitamino-simile, sarebbe implicata nell’aumento statistico delle complicazioni oculari.

Soprattutto nel lungo termine e a scopo preventivo, l’integrazione con prodotti che contengano vitamina A, vitamina C, luteina e vitamina E potrebbe aiutare nel ridurre il rischio di insorgenza o peggioramento di alcune patologie degenerative della funzione visiva, migliorando la salute degli occhi.

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