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L’importanza del potassio per la salute del cuore delle donne

potassio

The potassium è un elemento chimico che svolge importanti funzioni all’interno del nostro organismo. Tra queste, un recente studio presentato al congresso della ESC (European Society of Cardiology) tenutosi ad agosto a Barcellona ha stabilito che il potassium aiuta a controllare la pressione, migliorando la salute del cuore, in particolare nelle donne. 

Come abbiamo già spiegato nell’articolo pubblicato la scorsa settimana, le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte in Italia. Ma non solo: infatti, sono oltre 7,5 milioni le persone che soffrono di disturbi cardiaci nel nostro Paese. Cerchiamo allora di capire come e perché il potassium aiuta a migliorare la salute del cuore.

Lo studio: sodio, potassio e pressione sanguigna

Lo studio è partito con l’analisi dei dati raccolti tra il 1993 ed il 1997 dagli ambulatori generali di Norfolk, nel Regno Unito. Ai tempi era stato chiesto a 24.963 partecipanti (di cui 11.267 uomini e 13.696 donne) di compilare un semplice questionario legato alle proprie abitudini alimentari. I dati raccolti comprendevano anche la misurazione della pressione sanguigna e la raccolta di un campione di urine. 

Sulla base di queste informazioni, i ricercatori hanno poi suddiviso i soggetti in tre gruppi, sulla base del diverso apporto di sodio e potassium rilevato dalle urine. Lo scopo era quello di analizzare il rapporto tra l’assunzione di potassium e la pressione sanguigna. I risultati osservati sono stati stupefacenti.

Da una parte, infatti, con l’aumentare dell’assunzione di potassium si è osservata una corrispettiva diminuzione della pressione sanguigna per entrambi i sessi. Mentre, analizzando l’assunzione di sodio, la stessa relazione inversa di aumento di potassium e riduzione della pressione è stata osservata solo nelle donne. 

In numeri, è stato osservato che nei soggetti di sesso femminile che assumevano grandi quantità di sodio, un aumento di 1 grammo di potassium al giorno equivaleva ad una riduzione della pressione sanguigna pari a 2,4 mmHg. Questa stessa reazione non è invece stata osservata nei soggetti di sesso maschile. 

Il Follow-Up: 20 anni dopo

Alla ricerca ha fatto seguito il cosiddetto follow-up, ovvero un periodo di controllo periodico in cui si cercano di collezionare dati, per così dire, a lungo termine. Nei 20 anni successivi, infatti, i soggetti che parteciparono alla ricerca sono stati monitorati e controllati. 

I dati raccolti ci dicono che il 55% dei soggetti è stato ricoverato in ospedale oppure è deceduto per malattie cardiovascolari. Tuttavia, i soggetti che sono risultati meno a rischio sono quelli che hanno mostrato un più alto consumo di potassium, che ha ridotto il rischio di patologie cardiovascolari del 13%. Nello specifico, gli uomini hanno mostrato una riduzione del rischio pari al 7%, mentre le donne una riduzione dell’11%. 

In conclusione, i risultati indicano in maniera chiara che il potassium aiuta a mantenere la salute del cuore e a prevenire malattie cardiovascolari, in particolare nelle donne. Ma perchè? 

Perché il potassio protegge il cuore?

Nel nostro articolo “Meno sale per ridurre il rischio di ictus e infarti” abbiamo parlato dei rischi di malattie cardiovascolari legati all’eccessiva assunzione di sale. La Società Europea di Cardiologia ne consiglia infatti un consumo di non più di 5 grammi al giorno, ma non è sempre facile rendersi conto di quanto sale introduciamo nel nostro organismo. 

In breve, il sale influisce negativamente sulla pressione sanguigna, aumentando il rischio di infarti, ictus e altre malattie correlate. Una contromisura efficace in questo caso è, indovinate un po’, il potassium. Esso, infatti contribuisce, all’espulsione del sodio attraverso le urine, diminuendo la concentrazione salina nel corpo, con tutti i benefici che ne conseguono. 

Attenzione all’alimentazione

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, le dosi giornaliere raccomandate di potassium si aggirano intorno ai 3,5 grammi, mentre, come detto, non bisognerebbe consumare più di 5 grammi di sale al giorno, che equivalgono a circa 2 grammi di sodio. 

THE dati nazionali indicano che la popolazione italiana assume una quantità di sale quasi doppia rispetto alle indicazioni dell’OMS, mentre l’apporto di potassium risulta al di sotto della dose raccomandata. Per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari è pertanto necessario modificare le nostre abitudini alimentari. 

Tra gli accorgimenti per ridurre il consumo di sale, oltre alla soluzione più ovvia di ridurne le quantità quando si cucina, prestate attenzione ai cibi trasformati, che spesso contengono grandi quantità di sale. Ciò comprende alimenti inscatolati, surgelati, confezionati e preparati in qualsiasi modo. Un occhio di riguardo andrebbe applicato anche ai cibi che contengono conservanti e coloranti. 

Per quanto riguarda il potassium, invece, gli alimenti che lo contengono in maggiori quantità sono la verdura, la frutta, il pesce e la frutta secca. In particolare:

  • albicocche secche; 
  • legumi secchi;
  • mandorle;
  • datteri; 
  • arachidi; 
  • noci; 
  • spinaci; 
  • tonno in scatola; 
  • carciofi; 
  • banane; 
  • sgombro.

In alternativa, un sicuro apporto delle dosi giornaliere necessarie di potassium è assicurato dagli integratori alimentari, come i numerosi prodotti dei Bioline laboratories. Ecco alcuni esempi: 

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