Le statine rappresentano una classe di farmaci estremamente utili per ridurre i valori di colesterolo ematico in persone predisposte all’ipercolesterolemia famigliare, importante fattore di rischio per l’aterosclerosi, una condizione patologica molto pericolosa per la salute di cuore ed arterie.
Guida all'articolo
Introduzione simvastatina
L’ipercolesterolemia affligge milioni di persone nel mondo, ed è il principale fattore di rischio per malattie cardiovascolari, soprattutto nei paesi industrializzati.
Elevati valori di LDL (il colesterolo cattivo) e grassi (sotto forma di trigliceridi) nel sangue sono associati ad una maggior incidenza di malattie cardiovascolari, quali infarto al cuore ed ictus cerebrale. Gli studi scientifici dimostrano che i depositi ossidati di colesterolo e proteine di trasporto (LDL) lungo le pareti delle arterie, sono la principale causa di aterosclerosi, una malattia infiammatoria cronica che può causare l’ostruzione dei vasi sanguigni, o il distacco di trombi.
Diete povere di grassi, come la dieta mediterranea, e regolare attività sportiva aerobica sono associate ad una riduzione dei grassi nel sangue, ed alla riduzione di morte per incidenti cardiovascolari.
Tuttavia esistono particolari condizioni fisiologiche, come diabete o ipercolesterolemia famigliare, in cui i rimedi dietetici, l’alimentazione povera di grassi e l’attività fisica non sono sufficienti per ridurre il colesterolo plasmatico ed i trigliceridi. In questi casi è necessario ricorrere all’utilizzo di farmaci ad azione ipolipemizzante. Tra questi le statine sono i più diffusi e prescritti.
Le statine inoltre possiedono ulteriori effetti benefici a livello cardiovascolare quali effetto antiossidante, antinfiammatorio ed antitrombotico (Di Garbo e colleghi 2000, Albert e colleghi 2001, Liao e Laufus 2005).
La simvastatina (Fig.1), nota anche con i nomi commerciali di Zocor®, Sivastin®, Sinvacor®, è il precursore di tutte le statine.
Altri farmaci appartenenti alla classe delle statine e derivati dalla simvastatina sono:
-lovastatina (Lovinacor®, Rextat®);
-pravastatina (Prasterol®, Selectin®, Aplactin®, Pravaselect®, Selectin®, Vasticor®);
-atorvastatina (Torvast®, Totalip®, Xarator®);
-rosuvastatina (Simestat®, Provisacor®).
Questi farmaci differiscono tra loro sostanzialmente per durata d’azione ed effetti collaterali, tuttavia sono accomunati dal medesimo meccanismo d’azione, ovvero l’inibizione dell’enzima HMG-CoA reduttasi. La HMG-CoA reduttasi è un enzima epatico che rappresenta la tappa limitante della via metabolica che porta alla produzione endogena del colesterolo.
La simvastatina è stata scoperta e sviluppata dalla ditta farmaceutica Merk. È stato possibile ottenerla dai prodotti di fermentazione del fungo Aspergillus terrestris.
Le simvastatina si trova nella lista dei farmaci essenziali stilata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che indica le più importanti medicine necessarie in un sistema sanitario di base.
Indicazioni simvastatina
La simvastatina è indicata per il trattamento dell’ipercolesterolemia primaria o della dislipidemia mista, in aggiunta alla dieta, quando la risposta alla dieta o altri trattamenti non farmacologici (come l’esercizio fisico, la riduzione del peso corporeo) è inadeguata. Inoltre la simvastatina trova il suo impiego per il trattamento dell’ipecolesterolemia familiare omozigote in associazione a dieta povera di grassi e di altri trattamenti ipolipemizzanti.
La simvastatina può essere infine impiegata per la prevenzione cardiovascolare, riducendo mortalità o morbilità cardiovascolare in pazienti con malattia ateriosclerotica cardiovascolare manifesta o diabete mellito, con livelli di colesterolo normali o aumentati, come coadiuvante per la correzione di altri fattori di rischio e di altre terapie cardioprotettive.
Posologia
L’intervallo di dosaggio è di 5-80 mg/die somministrati per via orale in dose singola in compressa, alla sera.
Controindicazioni all’utilizzo di simvastatina
La simvastatina è controindicata in caso di ipersensibilità al farmaco o agli eccipienti della compressa, in caso di epatopatia in fase attiva od innalzamenti persistenti delle transaminasi sieriche senza causa evidente.
Sono controindicate assunzioni concomitanti di simvastatina con gli antifungini itraconazolo e ketoconazolo, con farmaci inibitori delle proteasi dell’HIV, utilizzati per la terapia dell’AIDS, ed antibiotici eritromicina e claritromicina.
La simvastatina non deve essere utilizzata in gravidanza e durante l’allattamento.
Effetti indesiderati
Le frequenze dei seguenti effetti avversi, segnalati nel corso degli studi clinici o dell’uso post marketing della simvastatina, sono classificate sulla base della valutazione dei loro tassi di incidenza nel corso di ampi studi clinici di lungo termine controllati con placebo, inclusi gli studi HPS e 4S con 20.536 e 4.444 pazienti controllati rispettivamente.
Le frequenze degli effetti avversi sono ordinate secondo il seguente criterio: molto comune (>1/10), comune (>1/100, <1/10), non comune (>1/1.000, <1/100), raro (>1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000).
-Sistema del muscolo scheletrico e del tessuto connettivo: miopatia, rabdomiolisi, mialgia, crampi muscolari (rari);
-Sistema emolinfopoietico: anemia (rari);
-Sistema nervoso: cefalea, parestesia, capogiro, neuropatia periferica (rari);
-Sistema gastrointestinale: stipsi, dolore addominale, meteorismo, dispepsia, diarrea, nausea, vomito, pancreatite (rari);
-Sistema epatobiliare: epatite, ittero (rari); insufficienza epatica (molto rari);
-Cute e del tessuto sottocutaneo: eruzione cutanea, prurito, alopecia (rari);
Prove di efficacia della simvastatina
L’efficacia della simvastatina è stata dimostrata nello Scandinavian Simvastatin Survival Study (Studio Scandinavo di Sopravvivenza sulla Simvastatina), uno studio clinico randomizzato, controllato con placebo, condotto su un campione di 4.444 persone in Scandinavia. Nel corso di questo progetto di studio, durato 5 anni, l’assunzione di 20-40 mg di simvastatina al giorno ha prodotto una riduzione del 35% circa del colesterolo LDL (colesterolo cattivo associato alla formazione dei depositi aterosclerotici sulle pareti arteriose), accompagnato all’aumento di circa l’8% del colesterolo HDL (il colesterolo buono).
La terapia con simvastatina ha ridotto la mortalità generale del 30% nelle persone che mostravano disturbi cardiovascolari pre-esistenti e alti livelli di colesterolo LDL, e ha ridotto la mortalità dovuta a cause cardiovascolari del 42%. Il farmaco ha anche ridotto il rischio di infarto cardiaco del 37%, di ictus del 28% e la necessità di procedure di rivascolarizzazione coronarica del 37%.
Lo studio Heart Protection Study (Studio sulla Protezione del Cuore) ha valutato gli effetti della simvastatina nelle persone con fattori di rischio, tra cui disturbi cardiovascolari pre-esistenti, diabete, o ictus, ma con livelli relativamente bassi di colesterolo LDL. In questo studio, che è durato 5,4 anni, su un campione di 20.536 persone, la mortalità generale è stata ridotta del 13% e la mortalità legata a cause cardiovascolari è scesa del 18%. Le persone che hanno assunto il farmaco hanno subito il 38% in meno di infarti cardiaci non fatali e il 25% in meno di ictus.
Fonti bibliografiche
–Liao JK, Laufs U. Pleiotropic effects of statins. Annu Rev Pharmacol Toxicol. 2005; 45:89–118.
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